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Il paese di Castel San Pietro Romano è arroccato sulla cima del Monte Ginestro (762 m s.l.m.). Il sito fu abitato fin dalla tarda età del Bronzo (XV-XVI secolo a.C.). Con la fondazione della città di Praeneste divenne sede dell’acropoli con il culto di Giove Arkanus. Qui si svolgevano anche i riti legati alle pratiche dell’augurium e dell’auspicium.
L’acropoli è cinta da un anello di mura poligonali, datate al VI secolo a.C. Questo costituisce parte dell’intero circuito di fortificazioni, lungo ca. 4,5 km, che ha origine e racchiude anche la sottostante città di Palestrina. A partire dall’Altomedioevo il sito divenne sede di un monastero benedettino, nel quale soggiornò anche papa Gregorio Magno nel VI secolo.
Nel XII secolo il territorio rientrò nei feudi della famiglia Colonna che qui edificò un castrum con funzione strategico-militare. L’esito dello scontro fra i Colonna e il papato portò alla distruzione del sito una prima volta nel 1298 sotto Bonifacio VIII e una seconda volta con Eugenio IV nel 1436-37. La riedificazione della Rocca, promossa nel 1482 da Stefano Colonna, condusse allo sviluppo del borgo e all’utilizzo dell’antico castrum per attività civili e amministrative.
Nel Seicento, con la vendita del feudo ai Barberini, l’area abitata subì consistenti trasformazioni urbanistiche, con l’apertura di nuove piazze e la razionalizzazione dell’assetto viario. Lì dove sorse il monastero benedettino di VI secolo, i Barberini ricostruirono la chiesa di San Pietro apostolo, volgendo la sua entrata sulla nuova piazza antistante, oggi la principale della città, e sulla quale, un secolo dopo, i Mocci costruirono il palazzo di famiglia.
— MUSEO DIFFUSO
PALAZZO MOCCI
Affacciato su piazza San Pietro, fu edificato tra il 1732 e il 1738 per volere di Cesare Stefano Mocci, membro di una delle più eminenti famiglie del paese.
Il progetto è opera di Nicola Michetti, uno dei più importanti architetti italiani del Settecento. Allievo di Carlo e Francesco Fontana, lavorò a progetti prestigiosi, tra cui quello della Sacrestia Vaticana che gli procurò grande fama, tanto che lo zar Pietro il Grande lo volle in Russia come architetto sovrintendente alla costruzione della nascente San Pietroburgo. Stefano Mocci scelse quindi uno degli architetti più quotati dell’epoca, che portò a Castel San Pietro il linguaggio architettonico più in voga del momento.
Storica location di tanti film girati in paese, il palazzo è sede del Museo Diffuso di Castel San Pietro Romano (MuDI).
— MUSEO DIFFUSO
CHIESA DI SAN PIETRO APOSTOLO
Nell’area su cui sorge l’edificio esisteva un convento benedettino fin dal VI secolo d.C. La chiesa attuale, riedificata dai Barberini alla metà del Seicento, fu restaurata durante il pontificato di Clemente XII intorno al 1730, su commissione di Stefano Mocci, protonotario della Camera Apostolica. All’ingresso, superato il pronao, la statua di San Pietro opera del napoletano Paolo Benaglia (1730 ca.). Le acquasantiere reimpiegano un ara e un basamento di statua onoraria, entrambe di epoca romana. La pala d’altare (Pasce oves meas, 1633) fu dipinta da Giacinto Gimignani. Sotto l’altare riposano le spoglie della Beata Margherita Colonna. Ai lati due candelabri a forma di colonnina tortile in arte cosmata.
— MUSEO DIFFUSO
ROCCA DEI COLONNA
Costruita dalla famiglia Colonna a scopo difensivo nel punto più elevato del Monte Ginestro, fu distrutta una prima volta nel 1298 e subito ricostruita e nuovamente danneggiata nel 1436-37. Con il ripristino di Stefano Colonna del 1482, la Rocca perse la sua funzione strategico-militare divenendo luogo di immagazzinamento delle derrate alimentari della comunità, anche dopo l’acquisto del feudo dei Barberini. Qui si riunì, prima della costruzione di palazzo Mocci, l’assemblea della comunità. Nel 1800 venne abbandonata e ridotta a un rudere. Il restauro agli inizi del Duemila l’ha restituita al pubblico. Durante le festività natalizie è qui allestito il Presepe Artistico.
— MUSEO DIFFUSO
MURA POLIGONALI
L’anello di fortificazioni (fine VI sec. a.C.) che cinge l’acropoli fu edificato in opera poligonale. Questa tecnica prevedeva la costruzione dei paramenti murari mediante l’utilizzo di grandi blocchi irregolari di calcare messi in opera a secco, sui quali, internamente, si addossava un terrapieno. Lungo l’anello si aprivano due porte e una posterula, tamponate dall’intervento di restauro dei Colonna del XII secolo, i quali aggiunsero anche un sistema di torrette finalizzato a potenziare la fortificazione del sito.
— MUSEO DIFFUSO
CHIESA DI SANTA MARIA DELLA COSTA
Secondo la tradizione, la chiesa di Santa Maria della Costa sorge nel luogo in cui fu eretto l’antico monastero voluto dalla Beata Margherita Colonna nel XIII secolo. Nata nel 1255 a Palestrina da Oddone Colonna e Mabilia Orsini, Margherita fu promessa giovanissima in sposa ma rifiutò questo destino. Nel 1273 decise quindi di abbandonare la sua vita di nobildonna per ritirarsi sul Monte di Palestrina, dove fondò un monastero. La chiesa che vediamo oggi, in realtà, è stata edificata “dalle fondamenta”nel 1682. L’edificio presenta una facciata molto semplice. Nella parte retrostante si erge il campanile in pietra sormontato da una croce. L’interno è a navata unica e presenta una copertura lignea a capanna. Nella zona presbiteriale troviamo l’unico altare della chiesa, che custodisce una tela raffigurante la Vergine in trono.
PALAZZO MOCCI
Affacciato su piazza San Pietro, fu edificato tra il 1732 e il 1738 per volere di Cesare Stefano Mocci, membro di una delle più eminenti famiglie del paese.
Il progetto è opera di Nicola Michetti, uno dei più importanti architetti italiani del Settecento. Allievo di Carlo e Francesco Fontana, lavorò a progetti prestigiosi, tra cui quello della Sacrestia Vaticana che gli procurò grande fama, tanto che lo zar Pietro il Grande lo volle in Russia come architetto sovrintendente alla costruzione della nascente San Pietroburgo. Stefano Mocci scelse quindi uno degli architetti più quotati dell’epoca, che portò a Castel San Pietro il linguaggio architettonico più in voga del momento.
Storica location di tanti film girati in paese, il palazzo è sede del Museo Diffuso di Castel San Pietro Romano (MuDI).
CHIESA DI SAN PIETRO APOSTOLO
Nell’area su cui sorge l’edificio esisteva un convento benedettino fin dal VI secolo d.C. La chiesa attuale, riedificata dai Barberini alla metà del Seicento, fu restaurata durante il pontificato di Clemente XII intorno al 1730, su commissione di Stefano Mocci, protonotario della Camera Apostolica. All’ingresso, superato il pronao, la statua di San Pietro opera del napoletano Paolo Benaglia (1730 ca.).
Le acquasantiere reimpiegano un ara e un basamento di statua onoraria, entrambe di epoca romana. La pala d’altare (Pasce oves meas, 1633) fu dipinta da Giacinto Gimignani. Sotto l’altare riposano le spoglie della Beata Margherita Colonna. Ai lati due candelabri a forma di colonnina tortile in arte cosmata.
ROCCA DEI COLONNA
Costruita dalla famiglia Colonna a scopo difensivo nel punto più elevato del Monte Ginestro, fu distrutta una prima volta nel 1298 e subito ricostruita e nuovamente danneggiata nel 1436-37. Con il ripristino di Stefano Colonna del 1482, la Rocca perse la sua funzione strategico-militare divenendo luogo di immagazzinamento delle derrate alimentari della comunità, anche dopo l’acquisto del feudo dei Barberini.
Qui si riunì, prima della costruzione di palazzo Mocci, l’assemblea della comunità. Nel 1800 venne abbandonata e ridotta a un rudere. Il restauro agli inizi del Duemila l’ha restituita al pubblico. Durante le festività natalizie è qui allestito il Presepe Artistico.
MURA POLIGONALI
L’anello di fortificazioni (fine VI sec. a.C.) che cinge l’acropoli fu edificato in opera poligonale. Questa tecnica prevedeva la costruzione dei paramenti murari mediante l’utilizzo di grandi blocchi irregolari di calcare messi in opera a secco, sui quali, internamente, si addossava un terrapieno. Lungo l’anello si aprivano due porte e una posterula, tamponate dall’intervento di restauro dei Colonna del XII secolo, i quali aggiunsero anche un sistema di torrette finalizzato a potenziare la fortificazione del sito.
CHIESA DI SANTA MARIA DELLA COSTA
Secondo la tradizione, la chiesa di Santa Maria della Costa sorge nel luogo in cui fu eretto l’antico monastero voluto dalla Beata Margherita Colonna nel XIII secolo. Nata nel 1255 a Palestrina da Oddone Colonna e Mabilia Orsini, Margherita fu promessa giovanissima in sposa ma rifiutò questo destino.
Nel 1273 decise quindi di abbandonare la sua vita di nobildonna per ritirarsi sul Monte di Palestrina, dove fondò un monastero. La chiesa che vediamo oggi, in realtà, è stata edificata “dalle fondamenta” nel 1682. L’edificio presenta una facciata molto semplice.
Nella parte retrostante si erge il campanile in pietra sormontato da una croce. L’interno è a navata unica e presenta una copertura lignea a capanna. Nella zona presbiteriale troviamo l’unico altare della chiesa, che custodisce una tela raffigurante la Vergine in trono.